Modamorte parla di arte del vestire la ‘morte’ non nel senso terrificante in cui gli abiti sono neri e patetici ma di abbellirla e di sublimarla nella speranza di un ‘oltre’, di un prolungamento di Sé. È nel dolore che nascono opere uniche, dell’assoluto, e lo stesso vale per la creazione dei vestiti”. Erika Polignino – scrittrice e, tra l’altro, collaboratrice culturale del Moonlight Festival, unico evento wave in Italia- riassume così il cuore del suo romanzo Modamorte, storia di tabù e crescita per una giovane eccentrica milanese, Musette, appassionata di creazioni sartoriali, folletti, eccessi e ancora tanto di sé da capire ed esplorare. Il libro, pubblicato da Mursia, è una storia ‘terrificante’ solo nell’idea (una giovane che scopre la propria realizzazione artistica nel preparare abiti per defunti), perché tra le pagine ci sono più passioni, oggetti, colori e sentimenti (vivi) di quanto la trama dai toni dark lasci supporre. La protagonista parte da Milano per arrivare in un piccolo borgo medievale delle Marche, un percorso fisico e spirituale alla ricerca di un proprio equilibrio e – come si usa dire – di “un posto nel mondo”. Non è scontato che lo trovi… [prosegui la lettura]
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