Nero è il colore dell’ombra, delle tenebre, dell’oscurità. Dell’ignoto, più che del male. Ma soprattutto, nero è il colore delle assenze. Quando qualcosa manca, dove dovrebbe essere si forma una ritaglio nella stoffa della realtà, una finestra sul nulla. Nella vita di Viola, protagonista di Nero Fluorescente (Giraldi Editore), romanzo d’esordio di Erika Polignino, una mancanza è proprio il perno attorno a cui ruota la vicenda.
Viola è sorda. Riesce a sentire, ma neanche tanto bene, solo grazie a delle protesi auricolari particolari a cui deve periodicamente cambiare le batterie e che segnalano la loro presenza attraverso asticelle color carne nei pressi delle orecchie, spie luminose per avvertire il resto del mondo, quello convenzionalmente ritenuto “sano”, che in lei c’è qualcosa che non va, un inconveniente che la allontana dalla tanto agognata “normalità”… [prosegui la lettura]
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